venerdì 28 gennaio 2022

Marcovaldo



Marcovaldo è un bel classico, che a me è servito per riportare alla memoria ricordi e momenti vissuti lo scorso anno a scuola. Il mio pensiero è tornato con nostalgia alla mia insegnante di italiano, che ci ha avviato al gusto della lettura, leggendo insieme anche diversi capitoli di questo libro.
Leggendo Marcovaldo, mi sono affezionato a questo personaggio così ingenuo e sfortunato, che, con le sue vicissitudini, fa sorridere e anche divertire perché è davvero buffo.
Senza volere, riesce a tirare fuori il lato comico di ogni situazione della vita, lasciando sempre al lettore un sorriso sulle labbra.
Marcovaldo ha la capacità, nonostante si senta ingabbiato e schiacciato dalla quotidianità e dal cemento della sua città, di posare gli occhi su quei pochi e piccoli rimasugli di natura, che si trovano davanti a lui e che lo portano a contatto con la sua vera essenza.
Questo aspetto del protagonista lo apprezzo molto e lo condivido perché, quando mi immergo nella natura, sento forte in me un grande senso di libertà ed è come se l'infinito mi entrasse dentro con tutta la sua bellezza.
Di Marcovaldo mi ha attratto anche l'entusiasmo con cui inizia ogni avventura e la volontà e l'impegno, che ci mette per cercare di uscire da una situazione in cui non si sente adeguato e soddisfatto.
Nonostante si senta considerato come un numero nella ditta in cui lavora, cerca di non far spegnere quel fuoco che si porta dentro, rimanendo pur sempre un sognatore ad occhi aperti.
Nutrire quel fuoco è dare luce a ciò che di bello ci portiamo dentro, non dobbiamo dimenticarcene.

Emanuele 




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