"Vola, vola come il cavallo alato fa nell'aria... Sogna, sogna come se fossi il vento che gioca tra le foglie... Corri, corri come se non dovessi arrivare in nessun posto... Vivi, vivi come se tutto fosse un miracolo".
Nel libro "Non dirmi che hai paura", Giuseppe Catozzella racconta la storia vera di Samia, una ragazzina di Mogadiscio, che adora correre al punto da sognare di partecipare alle Olimpiadi di Londra del 2012. Per lei la corsa è anche un modo per riscattare il suo paese martoriato e per schierarsi dalla parte delle donne somale. Il suo percorso non sarà facile ma la determinazione la spingerà oltre ogni limite.
Mi ha affascinato la volontà di Samia nel realizzare il sogno che ha fin da bambina. Non si lascia spaventare dalla triste realtà da cui proviene ma ne fa un punto di forza. Samia corre chiusa dentro un burqa... è insofferente e non riesce più a vivere in quel luogo. Così scappa e intraprende un lungo viaggio.
Come Samia, anch'io a volte sono insofferente... è come se mi mancasse l'aria. Sebbene la mia realtà sia molto diversa, condivido con lei l'inquietudine legata all'età dell'adolescenza e un forte desiderio di partire per realizzare i miei sogni.
Le esperienze fatte con gli scout mi permettono di sperimentare proprio questo senso di evasione e di autonomia... ma ahimè ultimamente durano troppo poco per via del Covid.
E così il nostro lungo campo estivo è stato ristretto a quattro giorni. Che dire? Ovviamente sono stati meravigliosi. Sono partita con uno zaino pesante, pieno di tutto quello che poteva servirmi per la sopravvivenza. Sono tornata a casa, con lo stesso zaino, ma stranamente leggero, perchè pieno di fantastici ricordi.
A cominciare dall'uscita di squadriglia. Io e le mie compagne abbiamo raggiunto a piedi Saiano e lì abbiamo portato a termine la missione dell'arrampicata con l'aiuto del nostro capo Alberto. Diciamo che l'arrampicata non è il mio sport: ho fatto tutto quello che dovevo fare ma una volta arrivata all'ultima parete, quella più difficile, non sono riuscita ad arrivare nemmeno a metà. E in più ho avuto un bel po' di paura. C'era chi saliva agile e scattante, chi faceva più fatica ma in fondo eravamo lì per imparare. E l'importante era provarci... mantenendo lo spirito scout... fatica e sorriso.
Un po' come Samia...
Sofia
Nessun commento:
Posta un commento