mercoledì 24 novembre 2021

Novecento


Ho terminato di leggere da poco un libro consigliatomi dalla professoressa di italiano del liceo.

Si perchè non frequento più la scuola secondaria di primo grado, ma il primo anno di liceo scientifico; della precedente esperienza conservo un ricordo bellissimo che custodisco dentro di me.

Sono diventato più grande, ho appena compiuto quattordici anni, ed è iniziata una nuova avventura.

Ritornando al libro che ho letto, che si intitola "Novecento" di Alessandro Baricco, direi proprio che l'autore mi ha fatto riflettere sulla capacità di affrontare la vita e sul coraggio di andare verso il mondo, senza che la paura ci blocchi.

Così, pensando a Novecento, un bambino lasciato solo su una nave dai genitori, ho considerato che per lui poteva esserci un futuro diverso, forse migliore, ma poi viene adottato da un marinaio, e cresce, e vive, su questo transatlantico.

Col tempo scopre di avere un talento speciale: suonare il piano come raramente accade.

Novecento però non lascia mai la nave, che considera la sua casa; non ha il coraggio di scendere a terra per conoscere il mondo.

Quel luogo dove si è sentito curato, custodito, amato e apprezzato dalle persone che salgono su quella nave, anche per gustare la sua musica, diventa anche il luogo in cui sceglie di morire per paura di affrontare ciò che c'è fuori dalla nave, che è la sua vita.

Tante volte per paura di non essere all'altezza, di non farcela, ci precludiamo un'esperienza che invece può essere una pedana di lancio per un'avventura che ci farà crescere e ci farà scoprire i nostri talenti, talvolta nascosti, e di cui ancora non abbiamo consapevolezza.

Ad esempio lo scorso weekend ho fatto l'uscita con il gruppo scout e ho imparato tante cose. Ad esempio ho sperimentato un pavimento duro su cui dormire, invece del tepore del mio letto a casa; tagliare la legna con l'accetta per riuscire a fare il fuoco; arrivare alla meta con le mie gambe, invece dell'uso della macchina.

Quante cose mi sono reso conto di poter fare e che sicuramente mi hanno fatto sentire più forte di quando sono uscito di casa il giorno prima.

Ringrazio per questa esperienza di vita tutti i capi scout, anche se al ritorno e il giorno seguente ero veramente distrutto.

Emanuele

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