mercoledì 29 luglio 2020

Viva l'amicizia


In questo tempo di vacanze estive ho finito di leggere e soprattutto di guardare il libro "Jane, la volpe e io" di Isabelle Arsenault e Fanny Britt; un graphic novel cioè un libro a fumetti. 
Questo libro mi ha colpito molto perché affronta il tema del bullismo che secondo me non è facile da trattare, ma l'autrice è riuscita molto bene in questa impresa. 
Scrivo questo post oggi 30 luglio perché è la giornata internazionale dell'amicizia, sperando di far comprendere a ciascuno di noi quanto sia importante il valore dell'amicizia tra le persone e ancor più tra ragazzi della mia età. 
Leggendo questo libro mi sono chiesto perché esistono delle persone, che diventano dei bulli, che usano il loro tempo e le loro capacità per far soffrire altre persone, ma non ho trovato una risposta, perché forse non c'è una spiegazione valida per tutti. 
Alla base forse c'è che l'essere umano a volte per coprire la propria debolezza, cerca di infierire su chi ritiene più fragile e indifeso, perché ciò lo fa sentire forte e superiore. Così nascono e crescono tanti stati d'animo negativi come insicurezza, infelicità, paura, tristezza, rabbia... E tutto questo viene messo in circolo... 
Sarebbe bello che le parole che feriscono potessero trasformarsi invece in parole che ci accolgono e che il silenzio di chi si sente vittima si possa trasformare in parola che non ha paura di chiedere aiuto. 
Una possibilità di costruire qualcosa di bello c'è sempre! 
Se guardiamo in alto e davanti a noi invece che restare ripiegati su noi stessi per osservare i nostri piedi come spesso fa Helene la protagonista del racconto, sarà più facile che possa accadere l' imprevisto di un incontro, di un' amicizia speciale. 
Così è successo alla protagonista in una situazione difficile come quella di una gita scolastica, che tanto aveva temuto e a cui sperava di non partecipare, ha incontrato una volpe e poi una coetanea e sono diventate amiche. 
Ha scoperto così che non si è mai veramente soli, basta desiderarlo e volerlo. 
Concludo con questa affermazione pensando al bullismo:
La parola si fa silenzio quando si subisce mentre il silenzio si fa parola quando si guarisce. 

Emanuele

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