Il giardino segreto

La piccola Mary è una bambina indiana di dieci anni che, alla morte dei genitori, incapaci di qualunque tipo di affetto, viene affidata a uno zio vedovo e triste, che abita in Inghilterra.
Mary compie così un lungo viaggio dall'India all'Inghilterra.
Qui fa amicizia con Dickon, fratello di Martha, una cameriera del palazzo. Dickon è un ragazzino che ama stare a contatto con la natura: riesce persino a comunicare con gli animali ed è amato da tutti.

Insieme trovano la chiave per il giardino segreto, un pezzo di terra circondato da mura gigantesche, a cui è stato vietato l'accesso dal signor Craven, lo zio di Mary.
Il giardino è in pessimo stato. Mary chiede spiegazioni al giardiniere e le viene detto che era della moglie del padrone: lei lo curava e in qualche modo gli voleva bene. Quando la donna morì, il giardino venne chiuso e abbandonato, proprio per volere del signor Craven.
Dopo aver saputo questa triste storia, i bambini sono ancora più attratti dal giardino e continuano ad andarci in segreto.

Un altro passatempo di Mary è quello di esplorare il palazzo... ma non è tranquilla perché il pianto di un bambino riecheggia nei corridoi.
Appena entrata nella stanza da cui proviene la voce, vede un bambino in preda ad una crisi isterica. Mary, invece di rassicurarlo, si mette ad urlare ancora più forte, dicendo che non ce la fa più a sentire ogni volta le sue urla. Dopo questo scontro, il bambino si calma. Si tratta di Colin, figlio del signor Craven nonchè cugino di Mary.

Dopo qualche settimana lei e Dickon conducono Colin al giardino segreto... e qui succederà un vero e proprio miracolo.

Questo bellissimo libro di Frances Hodgson Burnett offre tanti spunti di riflessione, ma quello che mi è piaciuto di più è proprio la cura del giardino segreto da parte dei bambini. Iniziano a volergli bene quasi come fosse un loro amico.

L'attenzione all'ambiente sta molto a cuore anche a noi scout.

Strano dire "noi" ma tra poco potrò proprio dirlo.

Finalmente anche per me è arrivato il momento della promessa.

Che emozione!

Sofia