A scuola stiamo studiando il genere giallo, così ho cercato in casa un libro che potesse farmi capire bene le caratteristiche di questo genere letterario.
Ne ho trovato uno... giallo sì, ma anche ingiallito e vecchio.
Mi avvicino a questa lettura con una sana diffidenza: so che non troverò un mondo fantastico ma solo persone normali, che si trovano in situazioni strane e misteriose.
Non dovrò più fantasticare ma cercare di ragionare per capire chi è il colpevole, come ha commesso il delitto e qual è il movente.
Ce la farò?
Il libro s'intitola "La parola alla difesa" ed è scritto dalla famosissima Agatha Christie.
Nella prima parte del libro vengono presentati i personaggi e, in particolare, la giovane Mary Gerrard. Sarà lei a morire avvelenata durante una colazione, alla quale partecipa con altre due donne.
Nella seconda parte compare il celebre investigatore Poirot, il quale, attraverso una serie di interviste, più o meno esplicite, giunge alla soluzione del caso.
Nel leggere il libro, ho la sensazione di fare un puzzle: mi vengono svelati un po' alla volta i vari tasselli... è intrigante!
"A volte tra il passato e il futuro si scava un abisso. Quando una persona ha camminato nella valle, dov'è l'ombra della morte, e torna alla luce del sole, è una nuova vita che incomincia. Il passato non esiste più" dice Poirot al dottor Peter Lord, che è un suo aiutante. Sta parlando della persona che è stata ingiustamente accusata... ma non vi dico il nome!
Devo dire che questa affermazione mi fa pensare a questo tempo di pandemia, che ci sta profondamente e inesorabilmente cambiando.
Ora dobbiamo ripartire ma non siamo più gli stessi di prima...
Sofia
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