sabato 23 maggio 2020

Giovanni



Oggi, 23 maggio, ricordiamo Giovanni Falcone.
E' stato un grande uomo e un grande magistrato impegnato nella lotta alla mafia. Un feroce attentato ha posto fine alla sua meravigliosa vita e alla sua esemplare carriera. Insieme a lui, hanno perso la vita anche la moglie Francesca e i tre uomini della scorta.

Pochi sanno che prima di essere un grande uomo, Giovanni è stato un grande bambino.
Con la professoressa di italiano, abbiamo iniziato a leggere ed analizzare il libro "Per questo mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando.
Dai frammenti letti fino a questo momento, emerge proprio la sua forte personalità.
Oltre a questo, sono diversi i segni che preannunciavano una vita al servizio della giustizia e della legalità. Come la colomba che è magicamente e misteriosamente entrata dalla finestra, quando è nato. Un grande segno di pace. Da quel momento la colomba non ha più lasciato la famiglia Falcone. Non è magnifico?!

Giovanni era un bambino diverso dagli altri. Quando si faceva male, non piangeva; quando dei bulli facevano male a qualcuno, si schierava sempre dalla parte del più debole.
Una volta, mentre giocava in giardino, cadde su una pietra e si ferì al ginocchio, tanto che fu necessario portarlo dal medico. Nessuno si era accorto di nulla, perché Giovanni non aveva urlato e non si era messo a piangere.
Anche il dottore si sorprese del suo controllo. Sapeva che quella ferita doveva dargli molto dolore... ma Giovanni rimaneva di ghiaccio.
La madre spiegò al dottore: "Gli uomini non piangono, mio figlio l'ho educato così fin da piccolissimo". Ci ha colpito molto la fermezza della madre ma soprattutto la forza e la resistenza di Giovanni davanti al dolore.

Un grande esempio fin da bambino.

Sofia e Emanuele

1 commento:

  1. "Per questo mi chiamano Giovanni" di Luigi Garlando
    Tutti pensano che gli eroi debbano avere un superpotere, un costume o tanti muscoli; ma ci sono eroi più concreti che hanno dato la loro vita per rendere più sicura e giusta la nostra.
    Filippo

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